Gatti

Sai come funziona il cervello dei gatti?

I gatti sono animali estremamente intelligenti e capiscono molte più cose di quello che crediamo. Il loro modo di relazionarsi lo dimostra, così come la loro indipendenza. Per comprendere meglio il loro mondo è necessario conoscere di più sulle loro funzioni cognitive.

La struttura cerebrale del gatto

Il cervello umano e quello felino non sono poi così diversi se non per dimensioni, poiché quello dei gatti è più piccolo. Entrambi hanno cortecce cerebrali che funzionano in modo molto simile. Inoltre sembra che i felini abbiano una memoria visiva piuttosto sviluppata, oltre che un’ottima intelligenza emotiva.

La mente del gatto ha sempre destato molto interesse per il carattere che lo contraddistingue. Il suo essere apparentemente distaccato e indipendente lo rende misterioso agli occhi dell’essere umano, che crede quindi di non poterlo addestrare come invece fa con i cani.

Il rapporto tra uomo e gatto

L’indipendenza e la solitudine non esclude il fatto che i gatti abbiano bisogno di stare in compagnia. Sono anch’essi animali sociali e amano interagire con esseri umani e animali. Tendenzialmente un gatto prende come punto di riferimento la persona che se ne prende cura e la cerca quando ne ha bisogno.

Inoltre, i gatti sanno riconoscere le espressioni e i linguaggi del corpo interpretando molto bene ogni situazione. Ecco perché in momenti di particolare stress del loro padrone, i gatti tendono a sentire il suo stato d’animo e a stargli vicino anche se solitamente non sono molto affettuosi. È stato anche dimostrato che riescono a identificare perfettamente la voce del loro proprietario.

Le funzioni cognitive del gatto

Il gatto è capace di pensare, elaborare le informazioni e prendere delle decisioni. Possiede una memoria a breve termine e una a lungo termine, ciò che gli permette di ricordare luoghi, persone e situazioni. In ogni momento della sua vita, il gatto ha un modo di pensare diverso.

1. Le funzioni cognitive del gatto giovane

Come succede per gli esseri umani, anche i cuccioli di gatto sviluppano il loro cervello osservando ciò che succede attorno a loro e imitando i comportamenti di persone o altri animali domestici. In questa fase è importante la socializzazione , che permette al gatto di confrontarsi con gli altri e apprendere le principali regole sociali.

2. Le funzioni cognitive del gatto adulto

Con il passare del tempo il gatto memorizza tutta una serie di situazioni che si consolidano con le abitudini. Sa esattamente dove sono il suo cibo e la sua lettiera. Sa che non deve prendersi da mangiare da solo e che non deve fare i bisogni in giro per casa. Solitamente sa adattarsi ai cambiamenti ma ha bisogno di tempo per familiarizzare con nuovi ambienti e nuove persone.

3. Le funzioni cognitive del gatto anziano

Il cervello dei gatti anziani può non essere più reattivo come da giovane, ma non bisogna pensare che non necessiti di allenamento. Anche il gatto anziano deve giocare, interagire con umani e animali, ovviamente con i suoi ritmi. Durante la vecchiaia è probabile che il gatto sviluppi una propensione per i disturbi cognitivi tipici dell’età avanzata.

Come prendersi cura del cervello del gatto

La vecchiaia predispone il gatto al rischio di sviluppare malattie neurologiche. È bene proteggerlo da questa eventualità tenendo sempre in allenamento la sua mente e utilizzando al bisogno specifici prodotti per la salute cerebrale del gatto.

Un integratore alimentare fornisce al nostro amico a quattro zampe il sostegno giusto per il suo benessere, migliorando di giorno in giorno le sue funzioni cognitive. Per qualsiasi altro dubbio o problema legati all’età è sempre meglio chiedere un consulto veterinario.

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